Per il precariato non servono affaristi e demagoghi.

Tenere sempre più e per molto tempo insegnanti in graduatorie , volerle aprire sempre più e a tutti non significa risolvere il problema del precariato, anzi, significa solo alimentare illusioni e soprattutto significa:

1) avere insegnanti sempre disposti a fare ricorsi per inserimenti a pettine;

2) avere insegnanti che devono raccogliere punti con la rincorsa a costosi titoli culturali;

3) favorire le scuole non statali che scambiano i punteggi del servizio con il lavoro sottopagato degli insegnanti.

Non si vendono sogni che poi per i docenti in graduatoria in secula seculorum si trasformano in incubi. Non basta dire che l’assunzione è un diritto se poi non si creano le condizioni per farle le immissioni in ruolo e cioè nuovi criteri di determinazione degli organici, e svecchiamento degli stessi.

Si devono esaurire le graduatorie non farle proliferare e passare al sistema dei concorsi. Il reclutamento nella scuola non deve più essere una lunga lista di collocamento e delegato a avvocati e tribunali, l’accesso deve essere per merito e per concorso come vuole la Costituzione.

Libero Tassella.

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