La chiamata diretta va in soffitta dopo tre anni.

Lo avevo auspicato da anni e recentemente ero tornato sull’argomento, quando il Ministro Bussetti e i sindacati avevano con un contratto integrativo disapplicato per un solo anno l’istituto della chiamata diretta, facendo arrabbiare il Presidente nazionale dell’ ANP Ora sappiamo di un ddl a firma del Sen. Mario Pittoni, presidente della Commissione istruzione del Senato, che prevede l’abolizione definitiva dei commi della 107 /2015 riguardanti la chiamata diretta, mentre resterebbe la ripartizione territoriale delle scuole in ambiti territoriali.

Cosa in pratica dovrebbe cambiare rispetto all’assetto della 107? Si mette fine alla disparità di stato giuridico tra insegnanti divisi tra titolari di scuola e titolari di ambito con contratto triennale rinnovabile dal DS, una vera e propria anomalia, tutti saranno titolari di scuola.

Al 31 dicembre 2018 i titolari di ambito diventeranno titolari nella scuola dove hanno sottoscritto il contratto triennale. I docenti in utilizzazione e assegnazione provvisoria titolari di ambito non diventeranno titolari nella scuola di attuale servizio bensì nella scuola di provenienza dove hanno stipulato il contratto triennale. I neo immessi in ruolo avranno dal prossimo anno la sede definitiva su scuola e non più su ambito. Dal 1.1.2019 quindi tutti gli insegnanti torneranno ad essere titolari di scuola e la titolarità di ambito dopo tre anni andrà in pensione definitivamente insieme al farraginoso, contraddittorio istituto della chiamata diretta, istituto tra l’altro a rischio di corruzione come aveva affermato l’Anac di Cantone due anni fa.

Se il DDL sarà trasformato in legge, uno degli istituti più controversi e criticati dai docenti sarà abolito. Restano invece gli ancora gli ambiti territoriali come aggregati di scuole anche se saranno rivisti nella loro conformazione ogni tre anni dagli Uffici scolastici regionali.

Libero Tassella.

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