Reclutamento, le 6 azioni per risolvere il precariato della scuola.

Voglio ragionare sul reclutamento della docenza con l’occhio disincantato e disinteressato di chi non è coinvolto

personalmente, scambiando il diritto per interesse e viceversa, e di chi non ha bisogno di avere consenso perché

sapete che non ho interessi politici e sindacali.

Io non sono di quelli che ha interesse a dire tutti in ruolo oppure a proporre di inserire tutti in GaE dopo aver perso

tutti i ricordi in tutti i gradi di giudizio.

Insomma, cari colleghi, come vi ho detto più volte io non ho nessuna voglia di fare il politico o ritornare a fare il

sindacalista, lascio ad altri questa incombenza che come la intendo io è un servizio reso al cittadino lavoratore

(sindacalista) o al cittadino tout court (politico).

Sappiamo però quanto distante sia questo obiettivo dalla realtà. Non so cosa uscirà da questa tragicomica crisi

politica aperta da Salvini, di una cosa sono certo, la Lega non sarà più al Miur e con essa il Ministro Bussetti, ma il

problema del reclutamento va ripensato e deve costituire un argomento prioritario in cui si deve ragionare nella

seconda parte della diciottesima legislatura attraverso un dibattito Parlamentare che porti finalmente ad una legge

quadro sul reclutamento scolastico e non a DL dettata da una fretta interessata e da una cieca decretazione d’urgenza

che crea ancora divisione, malcontento e contenzioso.

Bisogna abbandonare una volta per sempre la stagione dei PAS, delle sanatorie, dell’emergenza e delle fasi

transitorie e della creazione di graduatorie in secula seculorum. Il precariato si risolve assumendo ovvero creando le

condizioni per assumere e non creando procedure che creano solo false attese e generano il soddisfacimento di diritti

con la conseguenza di una non selezione in entrata nella professione da sempre caldeggiata dai Sindacati.

A mio avviso bisogna agire con 6 azioni chiare e distinte oltre che concrete. Come sapete non mi piace solo fare

analisi ma anche proposte.

1) Annullar o meglio congelare tutte le procedure concorsuali già previste da Bussetti nel 2019.

2) Unire progressivamente l’organico di diritto e quello di fatto, costituendo l’organico reale su cui si faranno le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili sull’organico reale per l’anno scolastico di riferimento.

3) Esaurire tutte le Graduatorie ad esaurimento e di merito con l’ottimizzazione delle immissioni in ruolo, prevedendo un piano nazionale di immissione in ruolo che consista nella possibilità del docente in graduatoria di potersi trasferire volontariamente in altra provincia e regione dove le graduatorie sono esaurite e di conseguenza mancano insegnanti.

4) Indizione di concorsi Ordinari per esami e titoli anche a fini abilitanti a livello nazionale, con una quota del 30% riservato ai docenti già di ruolo e a quelli con tre anni di servizio nello Stato negli ultimi otto anni e con un anno di servizio nella classi di concorso o tipologia di posto per cui si concorre.

5) I docenti comunque immessi in ruolo dopo l’entrata in vigore della legge, possono fare trasferimento o assegnazione provvisoria dopo 5 anni di servizio effettivo. I docenti di sostegno possono presentare domanda di passaggio ( ora presentano domanda di trasferimento) dopo 10 anni di servizio effettivo su posto di sostegno ivi compreso il servizio preruolo prestato su sostegno.

6) Nel Disegno di legge si determineranno nuovi sistemi di procedura di convocazione sia per le immissioni in ruolo sia per le supplenze attraverso una piattaforma on line, di una piattaforma analoga devono essere dotate le scuole per nominare i supplenti.

Libero Tassella

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