
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021, articolo 43 – alunni con bisogni educativi speciali e degli alunni con disabilità
Pervengono all’attenzione dell’Amministrazione diversi quesiti rispetto alla declinazione
dell’attività didattica in presenza per gli alunni con bisogni educativi speciali e, segnatamente, per
gli alunni con disabilità nelle cosiddette “zone rosse”, secondo quanto previsto nell’ articolo 43 del
dPCM 2 marzo 2021, il quale dispone che: “Resta salva la possibilità di svolgere attività in
presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori o in ragione di mantenere una relazione
educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni
educativi speciali […]”.
Sentito l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, si rappresenta quanto
segue.
La norma in questione fa riferimento alla particolare condizione degli alunni con bisogni
educativi speciali, tra cui quelli con disabilità, laddove vi sia la necessità di mantenere una relazione
educativa a garanzia dell’effettiva inclusione scolastica.
In premessa è opportuno chiarire che le istituzioni scolastiche sono tenute ad un’attenta
valutazione dei singoli casi, contemperando le esigenze formative dell’alunno declinate nello
specifico percorso educativo individualizzato o percorso didattico personalizzato – articolato sulla
base della particolare condizione soggettiva dell’alunno/a – con le fondamentali misure di sicurezza
richieste dal citato dPCM a tutela del diritto alla salute.
Infatti, la condizione dell’alunno con bisogni educativi speciali non comporta come
automatismo la necessità di una didattica in presenza, potendo talora essere del tutto compatibile
con forme di didattica digitale integrata salvo diverse esplicite disposizioni contenute nei già
adottati progetti inclusivi.
Ciò premesso, laddove per il singolo caso ricorrano le condizioni tracciate nel citato articolo
43 le stesse istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e
agli studenti in parola, ma al fine di rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di
coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo
classe – secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa
rotazione in un tempo definito – con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare
l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e
non docente presente a scuola.
Resta sempre fermo il costante e proficuo riferimento al dPR 275/1999, all’interno del quale
sono disciplinate tutte le soluzioni flessibili, di carattere didattico e organizzativo, che le istituzioni
scolastiche possono percorrere nella propria autonomia, sulla base del più ampio principio
dell’autonomia scolastica costituzionalmente garantito.
Allegati: Nota prot. 662 del 12 marzo 2021