La ricostruzione della carriera dei docenti subisce un’importante trasformazione grazie al decreto salva infrazioni, ora legge n. 103 del 10 agosto 2023. Questa nuova normativa introduce significative modifiche che, sebbene possano avvantaggiare alcuni insegnanti, potrebbero penalizzarne altri.
Il DL salva infrazioni
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce nuove disposizioni riguardanti il riconoscimento del servizio per il personale docente e ATA delle istituzioni scolastiche, immesso in ruolo dall’anno scolastico 2023-2024. La legge prevede che i periodi di servizio “pre-ruolo” siano ora riconosciuti integralmente nella ricostruzione della carriera, in conformità con la direttiva n. 99/70/CE sul lavoro a tempo determinato.
Come funzionava prima
In precedenza, il Testo Unico del 1994 stabiliva che il servizio di insegnamento pre-ruolo fosse riconosciuto per intero solo per i primi quattro anni, mentre per il periodo eccedente era considerato solo parzialmente. Inoltre, la Corte di Cassazione aveva stabilito che alcune disposizioni erano in contrasto con la normativa europea, creando la necessità di un cambiamento.
Cosa cambia con la nuova normativa
Con l’entrata in vigore della legge 10 agosto n. 103, i docenti immessi in ruolo dal 2023 potranno far valutare tutto il periodo di servizio pre-ruolo sia ai fini giuridici che economici, senza limitazioni. Ciò significa che il servizio effettivamente prestato sarà riconosciuto integralmente, eliminando il criterio del raggiungimento di un minimo di 180 giorni di servizio per anno scolastico.
Chi potrebbe essere penalizzato
Tuttavia, questa modifica ha effetti diversi sui vari gruppi di docenti. Mentre i docenti che hanno svolto supplenze annuali fino al 31 agosto beneficeranno di un riconoscimento maggiore, quelli con servizi a tempo determinato brevi o saltuari potrebbero vedere ridotto il proprio punteggio di anzianità. Questo comporta un danno economico, poiché la nuova normativa potrebbe non valorizzare adeguatamente il loro servizio pre-ruolo.
In sintesi, la nuova legge rappresenta un passo avanti nella valorizzazione del servizio pre-ruolo per i docenti, ma porta con sé anche delle incertezze e delle disparità che necessitano di attenzione. Sarà fondamentale monitorare l’implementazione di queste nuove disposizioni e il loro impatto sui professionisti dell’istruzione.