Riapertura Gae per tutti, tra emendamenti e ricorsi.

Il senatore Mario Pittoni fa il politico e il parlamentare e deve quindi giustamente rispondere a chi pensa di utilizzare lo scivolone del Senato sulla votazione dell’ emendamento De Petris (Decreto Milleproroghe) per aprire a tutti gli abilitati appassionatamente le Gae provinciali e ora organizza scioperi o aderisce a scioperi e a manifestazioni a Roma. Io credo che bisogna non rispondere a chi a tutti i costi si ostina all’interno e fuori del Parlamento a chiedere scorciatoie e condoni per entrare in una graduatoria ad esaurimento chiusa da anni. Come se mettere tutti in una stessa graduatoria e allargarla a dismisura, significhi di per sé fare assunzioni, forse significa solo creare le occasioni per una crescita esponenziale del contenzioso e alimentare la clientela e fare la fortuna di chi gestisce i mercato dei punti da accumulare nelle graduatorie in secula seculorum. Ora c’è una legge appena approvata ed in GU già dalla scorsa settimana, non solo una sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria nel nome del Popolo Italiano e che il Parlamento ha fatto bene ad onorare nel rispetto della Costituzione, legge che ha sancito tre principi. Le gae sono chiuse e tali resteranno fino al loro esaurimento senza incursioni e arrembaggi di ricorsisti atraverso tribunali. Le DM devono fare un concorso sia pur riservato se hanno dei requisiti ( due anni di servizio nello Stato negli ultimi otto anni ) altrimenti un concorso ordinario, quando uscirà e dove ci sono i posti. Il vecchio titolo sia pur abilitante, se é sufficiente per insegnare non è sufficiente per stabilizzare il rapporto di lavoro ed entrare in una graduatoria finalizzata alle immissioni in ruolo. L’istituzione per chi supera il riservato di una GRME ad esaurimento che é altro dalla Gae che resta , lo ribadiamo,chiusa. Il sindacato dei ricorsisti è stato sconfitto per ben due volte a luglio/ agosto 2018 in Parlamento, malgrado un serrato lavoro di lobbing durato mesi, dopo essere stato sconfitto dal Consiglio di stato in adunanza plenaria il 20 dicembre 2017. L’11 settembre lo sciopero Anief e la manifestazione di quanti vogliono transitare in Gae con un decreto milleproroghe e ope legis é folklore politico e sindacale insieme a cui a quanto pare partecipano anche Cobas Unicobas e Cub; l’emendamento De Petris di LeU sarà bocciato alla Camera, ma non si illudono le persone o si minacciano politici con anonimi messaggi vocali su un errore al Senato. Parlare di un licenziamento di 50.000 insegnanti come hanno fatto i deputati e i senatori dell’opposizione, cito tra i tanti il senatore Fassina, è solo propaganda e demagogia. Che il Miur non abbia appellato le 8 sentenze, spesso citate, e le abbia fatte passare in giudicato fa parte della cialtronaggine dei vecchi governi e dei ministri pro tempore su cui varrebbe la pena fare chiarezza. Resta poi tutto il capitolo di cui nessuno parla del giro di milioni di euro che da anni sta girando intorno alle ricorsiste DM cui è stato fatto intendere che un sogno , quello di avere comunque uno stipendio fisso, potesse essere realizzato , utilizzando un titolo di studio preso venti anni prima , con un ricorso e giocava con i concetti di abilitazione all’insegnamento e di idoneità concorsuale, identificandoli. Non con i ricorsi che si entra in ruolo ma con i concorsi. Se neanche la soluzione di mediazione trovata con un concorso riservato peraltro non selettivo non sta bene, se ne facciano una ragione.

Libero Tassella

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