Le contraddizioni del TFA sostegno.

TFA-sostegno

A questo primo ciclo, che terminerà entro febbraio 2020, dove il Miur, a fronte di una fortissima carenza di insegnanti specializzati, ha autorizzato appena 14.000 posti, divisi per regioni ed Università, seguiranno altri due cicli per un totale di 50.000 posti.

Ci auguriamo almeno che i cicli seguiranno uno dietro l’altro e il prossimo anno partirà il primo anno del secondo ciclo. Come abbiamo detto la carenza di insegnanti specializzati si riscontra soprattutto nelle regioni del Nord ed é proprio in queste regioni che paradossalmente assistiamo a un numero minore di posti distribuiti tra le Università del Nord. In pratica in una regione come il Piemonte sono stati previsti un numero di posti come in Basilicata.

Ad oggi , come si è detto, servirebbero oltre 50.000 insegnanti specializzati in tutto il Paese nei vari ordini e gradi di scuola e come si diceva averne autorizzato solo 14.000 è stato un grave errore del Ministro Bussetti che spesso alle dichiarazioni non fa seguire i fatti. In pratica nei prossimi anni i diversamente abili saranno ancora seguiti da insegnanti non specializzati di terza fascia e in alcune province del Nord anche da neolaureati con MAD.

A mio avviso, quest’anno si sarebbero dovuti autorizzate molti più posti, almeno 30.000 ed eliminare la preselezione per gli insegnanti già di ruolo che vorrebbero, si badi a loro spese, convertirsi all’insegnamento del sostegno nonché per i precari storici presenti in Gae, prevedendo per queste due categorie di insegnanti un finanziamento dello Stato, in pratica un forte sconto sulla retta pari al 50%.

Si dice che le Università del Nord non sono in grado di organizzare corsi con un numero elevato di aspiranti. Allora il Mur prenda in mano la preparazione dei nuovi insegnanti di sostegno come accadeva anni fa, o assuma laddove le Università non riescono una funzione vicariante, ha strutture e professionalità per farlo come se non meglio delle Università dove c’è gente che in classe non ha messo piede dai tempo del liceo.

Libero Tassella

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