Personale della scuola, un gigante con i piedi di argilla.

Quanti siamo? 908.588. Questo è il numero reso noto dall’Aran. Ad essere più analitici: gli insegnanti di sostegno a tempo indeterminato sono 89.701, 11.903 gli insegnanti di religione.

Gli insegnanti di sostegno a tempo determinato con supplenza al 31 agosto ( su posto vacante in O.D.) sono solo 8.837, ma quelli al 30 giugno sono 57.864, questo a riprova di quanto sia sperequato l’organico di diritto di sostegno a fronte dell’organico di fatto a danno degli alunni diversamente abili e degli insegnanti specializzati in graduatoria che non riescono ad entrare in ruolo. I supplenti annuali al 31 agosto ( sono posti vacanti su cui si sarebbero potute fare le immissioni in ruolo) sono 27.193, ma i supplenti al 30 giugno e quelli nominati dai D.S. per le supplenze più o meno lunghe sono 57.326.

E quanti sono i Dirigenti scolastici? 6.714 in tutto. Pochi, un DS ogni 135 insegnanti, infatti è diffuso da qualche anno il fenomeno delle reggenze. Ma a settembre il numero dei DS aumenterà con i nuovi DS che supereranno la prova orale dell’ultimo concorso.

E gli ATA, cioè il personale amministrativo ( DSGA, Assistenti amministrativi) tecnico ed ausiliario? Sono in tutto 209.169 di cui 183.524 a tempo indeterminato, 3719 con un contratto fino al 31 agosto e 21.393 con un contratto fino al 30 giugno. Il quadro che emerge per quanto riguarda la docenza é il diffondersi del precariato, infatti in Italia 93.894 sono supplenti. Se poi aggiungiamo il precariato ATA arriviamo alla cifra di 119.546.

Tutto il personale della scuola é un pachiderma di 1.117.757 lavoratori tra docenti e ATA, personale di ruolo e precario. Dovrebbe essere una forza invece, parte di un comparto denominato istruzione, é estremamente debole. La verità è che questo settore non si è mai autopercepito come una categoria , gli insegnanti sono individualisti e divisi, gli stessi sindacati hanno contribuito a questa divisione ed intrinseca debolezza. Quando penso agli insegnanti mi viene in mente una vecchia espressione, una metafora che sentii dire dal compianto prof. Gigliotti, il fondatore della Gilda degli insegnanti, li definiva “un gigante con le gambe e i piedi di argilla” come nel sogno del re Nabuconodosor raccontato nella Bibbia. La nostra categoria potrà pure la testa d’oro ma i piedi di vile argilla.

Libero Tassella

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