DM e Gae, il Miur intende adeguarsi alla sentenza ma prende tempo.

Esiste un doppio canale di reclutamento da Graduatoria di merito e da Graduatoria un tempo detta doppio canale poi graduatorie permanenti che si aggiornavano periodicamente anche con nuovi inserimenti e poi ad esaurimento e dal 2007 sono graduatorie chiuse che prevedono il solo aggiornamento triennale ma non nuovi inserimenti. Da queste graduatorie si è immessi in ruolo al 50% dei posti. In queste graduatorie si accedeva,prima che lo si facesse anche per ricorso, con il titolo di studio valido e con il superamento di una procedura concorsuale ( concorso ordinario, concorso riservato, corso concorso, procedura di studi universitari cosiderata concorsuale per legge) che certificasse l’abilitazione nella scuola secondaria e del’infanzia ex materna e l’idoneità all’insegnamento nella scuola primaria ex elementare. Ora i diplomati dei corsi magistrali hanno un titolo che la legge ha considerato ancora valido per l’insegnamento nella scuola primaria e nell’infanzia, essi sono abilitati a insegnare, ma ciò non è sufficiente per essere in Gae, per altro chiuse nel 2007 e essere immessi in ruolo ( i DM non avevano alcun titolo per iscriversi allora come ora) come in qualsiasi altra graduatoria finalizzata alle immissioni in ruolo. Questo è stato sempre ribadito negli anni dal Ministero e recentemente, mettendo fine al caos generato dai Tribunali, dalla sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, lo scorso dicembre. Il Miur intende adeguarsi alla sentenza come è giusto che sia, ma prende tempo per assicurare, si dice, l’ordinato avvion dell’anno scolastico, laddove a mio avviso bisogava intervenire subito per ripristinare chiarezza e assicurare i diritti di chi in Gae é legittimamente inserito da anni (23.000 aspiranti) e vede ancora una volta compromesso la sua legittima aspettativa ad un contratto a tempo determinato di durata annuale o a un’immissione in ruolo superato da chi questo diritto non lo ha. Il precariato ha sempre rispettato Le regole e oggi viene divisa da chi ha pensato dibaggirare lecregole conni ricorsi, le sentenze e cavilli. Una triste realtà si è venuta affermando in questi anni nella scuola con la diffusa convinzione che tuttosi possa ottenere con un ricorso, dal transitare nei ruoli diventare dirigente scolastico. Io credo che sia necessario quanto segue senza frapporre indugi, alimentare false speranze o attese. In sede di conversione in legge del decreto dignità approvato dal consiglio dei ministri, prevedere lo scorrimento della Gae solo per chi è legittimamente in essa fini dall’a.s. 2018/19. Per i DM prevedere un concorso riservato selettivo aperto ai docenti con laurea in Sfp con 360 gg di servizio negli ultimi otto anni. I docenti che superano il concorso e conseguono l’idoneità saranno poi inseriti in una graduatoria regionale con il punteggio dell’idoneità, del servizio e dei titoli che sarà scorsa dopo l’esaurimento delle Gae. Per accelerare le stabilizzazioni soprattutto dove c’è carenza di insegnanti, si può prevedere una graduatoria nazionale che si affianca a quella nazionale. Per tutti gli altri concorso ordinario solo nelle regioni dove le Gae sono esaurite e c’é una reale necessità di insegnanti.

Libero Tassella

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