
C’è una proposta che non costa nulla anzi lo Stato ci guadagnerebbe, come indichiamo in seguito.
Ecco la mia proposta che in verità circola da anni e credo sia arrivato il momento di realizzarla. Si tratta della modifica del Regolamento delle supplenze, che prevederebbe l’abrogazione del comma 4 dell’art. 1 del DM 13.01.2007 e la disapplicazione del comma 4 dell’art. 22 della legge 448/ 2001.
Tale modifica si potrebbe inserire, qualora ci fosse la volontà politica, anche nella prossima legge di bilancio del 2019 perché la proposta è economica e non costa nulla. Nel 2001 fu introdotta nella scuola la norma di restituire gli spezzoni fino a sei ore alle scuole, tali ore quindi non furono più date ai supplenti (legge 448/81), ma l’unica ragione di questa scelta fu dettata dal solo risparmio, ed in effetti fino al 2003 tale risparmio ci fu in quanto i docenti di ruolo fino al 2003 sulle ore eccedenti non percepivano l’indennità integrativa speciale e quindi venivano pagati meno dei supplenti.
Ma dall’1.1.2013, le cose sono cambiate, l’IIS è stata conglobata nello stipendio, quindi assegnare le ore eccedenti ai docenti interni è diventato antieconomico ma nessuno se ne è accorto. Ecco la necessità di una modifica del Regolamento su cui però tutti tacciono anche i sindacati della scuola che più di tutti dovrebbero fare pressione.
In pratica si tratterebbe di nominare i supplenti anche per spezzoni pari o inferiori alle 6 di durata annuale che non concorrono a formare cattedra o posto orario. Oggi tali spezzoni orario sono restituiti dagli UAT alle scuole e sono coperti da insegnanti in servizio nella scuola cui sono attribuite ore aggiuntive fino a 24 ore settimanali. Con questa modifica molti supplenti al Sud potrebbero avere un contratto di durata annuale fino al 30.6.
Libero Tassella.