E’ noto che l’avvento dei social ha limitato, se non addirittura leso, il diritto alla privacy. Diciamo pure che è il prezzo che più o meno consapevolmente siamo tutti disposti a pagare.
Ma essere aggiunti in un gruppo WhatsApp senza consenso è lecito oppure no?
La difficoltà di questa risposta è data dalla inconsapevolezza del fatto che ciò che è possibile per la tecnologia alle volte non lo è per il diritto. Per esempio è fattibile (ed infatti si fa) la condivisione sul web di opere protette dal diritto d’autore, ma non è lecito se poi questo diritto non viene retribuito. Ed ancora è fattibile (ed infatti si fa) la pubblicazione sul profilo Facebook di una nostra foto che ritrae anche un amico, ma non è lecita se quest’ultimo non ci ha dato il permesso di pubblicarla.
E lo stesso discorso vale per il nostro numero di telefono (fisso o mobile).
Il numero di telefono è attualmente considerato un dato personale e come tutti i dati personali è protetto da privacy. Ne consegue che un soggetto, ha tutto il diritto a non vedere divulgato la propria utenza, così come chi viola questo diritto commette reato di illecito trattamento dei dati altrui. Non a caso per Wanda Nara, la celeberrima compagna dell’attaccante dell’Inter Mauro Icardi, proprio pochi giorni fa il PM ha chiesto una condanna a quattro mesi di carcere per aver pubblicato su Twitter e Facebook i dati personali, tra cui il numero del cellulare, dell’ex marito, il calciatore argentino Maxi Lopez.
Giuridicamente non ha alcuna importanza che chi ha divulgato il numero altrui ne sia venuto a conoscenza lecitamente e quindi anche con il consenso del diretto interessato, Ciò che conta, ai fini dell’applicazione della sanzione, è la diffusione non autorizzata del numero di cellulare.
Per lo stesso motivo, quando all’interno del gruppo WhatsApp ci sono persone che non si conoscono tra loro o che, comunque, non dispongono dell’altrui numero di cellulare, l’inserimento non autorizzato nella chat può essere una violazione della privacy e quindi un illecito trattamento di dati altrui. Chi ha un numero di telefono di un’altra persona sulla propria rubrica telefonica per scopi personali può lecitamente conservarlo a patto però che non lo comunichi in pubblico, ciò che invece succede nel momento in cui si inserisce quel numero in un gruppo WhatsApp. È infatti facile risalire poi all’utenza telefonica di ciascun membro del gruppo con un semplice click o dall’anteprima (e chi non lo fa). Ed allora oltre che buona norma di prudenza e di educazione è necessario chiedere prima il consenso all’interessato (va bene anche un ok o il classico pollice alzato dei simboli di WhatsApp)
Pertanto – ed è bene saperlo – inserire qualcuno in un gruppo WhatsApp senza il suo consenso è illegale, perché, riepilogando, altri potrebbero conoscerne il numero di telefono, che è un dato personale e non può essere ceduto senza il consenso dell’avente diritto. Semplice. E’ la Legge e come sempre: dura lex, sed lex !
Avv. Francesco Carbone