Nella mia pratica più volte mi è stata fatta la domanda: “quali alimenti escludere per l’allergia al nichel?”… faccio quindi qui chiarezza.
L’allergia al nichel è un argomento noto a tutti noi, ma è una delle allergie più difficili da controllare in quanto questo metallo, seppure in modeste quantità, è presente un po’ ovunque.
Nella maggior parte dei casi si tratta di allergia da contatto e solo nel 15%-20% dei casi la reazione allergica può essere invece causata dall’assunzione di alimenti.
In presenza di disturbi sistematici come prurito, eczema diffuso, disturbi digestivi etc etc… si può parlare di allergia sistemica al nichel e quindi deve essere il medico allergologo ad ipotizzare, mediante un patch test, la diagnosi di allergia al nichel. A quel punto si può procedere con una dieta di eliminazione per un periodo variabile dalle 4 alle 6 settimane.
Cacao e derivati, TUTTI i cereali integrali, frutta secca, TUTTI i legumi ma anche:
Pesce: aringhe, crostacei, astici, ostriche.
Spezie: alloro, noce moscata, cannella, sedano, pepe, chiodi di garofano, cipolle.
Contorni: asparagi, broccoli, spinaci, carote, cavolfiore, cetrioli, cicorie, funghi, pomodori, mais, lattuga, patate.
Frutta: banane, ciliegie, meloni, kiwi, pere, albicocche, avocado, mirtilli.
Liquidi: latte vaccino pastorizzato, oli vegetali, vino.
Altro: lievito (sostituire con il bicarbonato), fegato, liquirizia.
Ovviamente bisognerà fare attenzione che anche i contenitori e gli utensili della cottura siano “nichel free”. L’alluminio è un metallo consentito.
Se il paziente, da questa dietoterapia, trarrà significativi benefici sulla sintomatologia, il medico farà un’ulteriore indagine per confermare la diagnosi e solo a questo punto si potrà optare per un trattamento specifico di desensibilizzazione orale.
Insomma, una soluzione c’è, ma affidatevi ad un medico.
Dott.ssa Olga Cerbone Nutrizionista,
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Centro di Medicina Preventiva, Afragola (NA)
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