Parliamo della manovra sulla Legge di Bilancio del Governo del 2020, ma in forma leggera, sotto forma di gioco.
Se fosse una canzone? Sarebbe sicuramente “Parole, parole”.
Infatti si è passati dalla promessa del Ministro Fioramonti di destinare 3 miliardi in più all’istruzione (2 miliardi per la scuola e 1 per l’università) ad una naDEF, la nota di aggiornamento al DEF, che pare preveda una riduzione di spesa.
Di quanto? Dello 0,1 % del PIL, che passerebbe dal 3,5 al 3,4% e quel 0,1% vale 1,8 miliardi di euro.
Insomma non solo nessun aumento, ma addirittura in downgrade, sufficiente (sulla carta) per garantire solo la sicurezza degli edifici scolastici ed il reclutamento del personale.
E questo dato pare sia destinato anche a peggiorare nei prossimi anni, fino a raggiungere progressivamente quota 3% nel 2035 (3,2% nel 2025, al 3,1% nel 2030 e al 3% nel 2035), con ulteriori miliardi di euro sottratti alla Scuola e all’Università e quindi al futuro delle prossime generazioni
La cosa bella è che per tutti la Scuola è una priorità, non a caso il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri si è affrettato a dichiarare che i 3 miliardi in più servirebbero, ma – semplicemente – non ci sono.
Certo la sicurezza dell’edilizia scolastica è importante, basti pensare che il XVII Rapporto “Impararesicuri” pubblicato a fine settembre 2019 da CittadinanzAttiva, fa emergere dati allarmanti: nell’anno scolastico 2018/2019 ci sono stati 70 crolli, uno ogni tre giorni di scuola. E, stando ai dati del rapporto, dei 40.151 edifici scolastici diffusi su tutto il territorio, solo un quarto delle scuole, e cioè solo il 26%, ha l’agibilità/abitabilità.
Comunque non tutto è perduto: nel 2040 pare che i soldi per la scuola siano destinati ad aumentare. Quindi, se tutto va bene, basta aspettare 20 anni e che ci vuole.
Ritorniamo al gioco: e se fosse un film? Facile …
Articolo scritto da
Avv. Francesco Carbone