La risposta della Senatrice Bianca Granato della Commissione Cultura.

La risposta della Senatrice Bianca Laura Granato della Commissione Cultura del Senato alla domanda di Lucio

Ficara su Tecnica della Scuola, ribadisce concetti che io ho sempre sostenuto.

La scuola dei dirigenti scolastici, che si è sostituita a quella democratica della comunità educante, la scuola della

“mappa di potere” in cui sono coinvolti collaboratori, figure di staff e a volte le stesse RSU, la scuola dei bonus e dei

premi, la scuola dei progetti e dell’alternanza, che sottraggono ore preziose all’insegnamento curriculare, la scuola

dell’autonomia, la scuola delle competenze senza conoscenze, la scuola sempre al servizio del cliente da promuovere

comunque, la scuola dell’apparenza degli open day, sta determinando quell’analfabetismo di ritorno” che già

denunciò Tullio De Mauro, un altro ministro dimissionario per le stesse ragioni di Fioramonti; un analfabetismo

funzionale al non essere più in grado di costruire giudizi critici e ad esprimerli argomentando, a non riuscire più a

leggere un articolo di giornale e capirne il significato, a formarsi un’opinione. L’analfabetismo di ritorno, come lo fu

quello dell’Ottocento, è il sintomo dell’impoverimento economico e culturale del Paese o meglio di una parte

specifica del paese; una scuola che si definisce democratica, tradendo la Costituzione, diventa classista e sancisce la

distanza sociale tra ricchi e poveri verso cui precipita la stessa classe media. Il divario tra zone del Paese, tra Nord e

Sud, una scuola che non riesce a promuovere il cosiddetto ascensore sociale, che scuola è? Chi ha un’eredità socio

culturale di partenza gestisce l’educazione-formazione dei propri figli al di fuori del circuito statale o solo nazionale.

La scuola italiana così com’è, voluta da riforme come la legge 107 o la legge Gelmini, oltre a registrare il proprio

fallimento deve registrare il suo esplicito classismo, occultato da un finto aziendalismo, efficientismo, buonismo di

cartapesta, da parata. Contro questa scuola bisognerebbe intervenire in una direzione di discontinuità e non di

continuità, come purtroppo si fatto fino a questo momento anche in questa diciottesima Legislatura.

S.B.C.  Libero Tassella

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