SBC e PSP ribadiscono la necessità di chiudere le scuole per almeno 15 giorni e di sospendere le gite d’istruzione e le visite
didattiche fino alla fine dell’anno per tutte le scuole.
S.B.C. (Scuola Bene Comune) e P.S.P (Partigiani della Scuola Pubblica) vista la decisione del Presidente del Consiglio Conte del
25 febbraio, non condivisibile e assolutamente inadeguata ad un programma di prevenzione, viste le iniziative assunte dal
Governatore delle Marche e da diversi sindaci di comuni italiani che hanno chiuso temporaneamete e a vario titolo (pulizia dei
locali scolastici) le scuole, rinnova la richiesta urgente di chiudere le scuole per 15 giorni in tutte le regioni italiane.
Una soluzione eccezionale è richiesta da una situazione eccezionale. Le classi affollate sono un formidabile veicolo di contagio,
come lo sono anche tram, bus, treni locali per recarsi e ritornare da scuola. Inoltre visto che il contagio durerà per alcuni mesi,
come sostengono illustri virologi, si chiede di sospendere tutti i viaggi e visite di uno e più giorni, e qualsiasi attività fuori dagli
edifici scolastici, fino alla fine dell’anno scolastico. Chiediamo inoltre che i Collegi dei docenti vengano effettuati in
videoconferenza.
È fondamentale che il governo, a sua propria tutela, ma soprattutto a tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini (art. 32
Cost.) non sottovaluti due considerazioni di buon senso:
1) Se il contagio si diffonde nelle regioni dove le scuole non sono state chiuse non potrà sottrarsi all’accusa di irresponsabilità e
di inadeguatezza delle misure, offrendo un argomento più che succulento alle opposizioni, interne ed esterne. Si rammenta
inoltre al governo, in tema di reato omissivo, il dettato dell’art. 40 secondo comma codice penale: “Non impedire un evento che
si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. E, sicuramente, incombe sugli organi di governo l’obbligo giuridico
di tutelare la salute pubblica con tutti i mezzi e le risorse a disposizione.
2) Dal punto di vista politico è evidente lo scollamento, affatto utile né “terapeutico”, che si sta diffondendo sul territorio
nazionale. Più che legittimamente, i Governatori, titolari e responsabili di garantire il diritto alla salute sui propri territori,
stanno assumendo le determinazioni che ritengono più opportune, denotando ed esaltando l’autonomia differenziata.
Ma anche i Sindaci assumono provvedimenti di autotutela, ad es., scuole chiuse nell’Agro Aversano e a Castellammare.
De Luca ha convocato i Sindaci e i Prefetti della Campania e ha deciso la chiusura delle scuole in tutta la Campania per tre
giorni. “Curioso” poi il caso della Calabria e delle Marche, i cui rispettivi Governatori avevano deciso la chiusura, ma, a seguito
della reprimenda di Conte, Jole Santelli si è adeguata, mentre Luca Ceriscioli va avanti per la sua strada. Un intervento dello
Stato improntato all’unitarietà sarebbe un segnale forte e molto apprezzato in tempi così bui e allarmanti.
S.B.C. – P.S.P.