Granato (M5S), critica la scelta di lasciare il “libero arbitrio” ai DS nela gestione della DAD.

Ecco il messaggio pubblicata sulla pagina personale di facebook della Granato (M5S) con il quale critica la collega di partito nonchè Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina:

Cara Ministra Lucia Azzolina,

Abbiamo ascoltato il suo discorso ieri sera. Siamo consapevoli che ognuno di noi in questo momento difficile per il

Paese è chiamato a rivedere le modalità di svolgimento del proprio lavoro adattandole all’emergenza in corso.

Ma proprio perché siamo in un momento di emergenza non possiamo lasciare all’autonoma iniziativa e capacità dei

singoli dirigenti scolastici la gestione della didattica a distanza.

Quello che ci aspettiamo da Lei sono delle circolari chiare ed inequivocabili per tutto il personale scolastico per

validare le presenze e le verifiche, giustificare le assenze, insomma avere dei punti di riferimento chiari che tutelino il

personale rispetto ad abusi e ad eventuali ricorsi da parte delle famiglie per qualsiasi motivazione possa essere

sollevata in merito a questa inedita modalità di conduzione della didattica.

Queste circolari vanno a beneficio anche dei dirigenti scolastici, che non possono e non devono sempre essere

costretti ad affidarsi alle loro associazioni di categoria per avere dei codici di comportamento, laddove abbiamo

sperimentato che tali codici di comportamento spesso e volentieri creano situazioni di conflittualità che sfociano in

contenziosi che pagano tutti i cittadini.

Vede Ministro, se si lasciano spazi, poi questi spazi vengono occupati e non sempre dalle guide giuste. Per questo

confidiamo in Lei.

La storia ci insegna che i fascisti erano diventati il braccio occulto del re durante gli anni delle proteste operaie e

quindi erano “tollerati” prima di essere ufficializzati.

Mi auguro di non vedere di questi tempi una premessa di corsi e ricorsi storici di questo tipo.

Oggi la scuola italiana ha bisogno più che mai di un ministro super partes che regolamenti diritti e doveri per dare

certezze a tutti: studenti e personale scolastico rispetto ad un contesto ormai da anni gestito secondo una modalità

aziendalistica che in questo frangente è oltremodo fuori luogo.

Confido in una sua riflessione e in una sua risposta con atti concreti a sostegno di quella che lei stessa ha definito

“Comunitá educante”.

Che sia tale di nome e di fatto grazie ai suoi dirimenti interventi.

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