Le indicazioni riguardano quattro scenari, che concorrono a definire un “caso
sospetto”, anche sulla base della valutazione del medico curante (PLS/MMG):
a) caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di
37,5°C o sintomatologia compatibile con COVID-19, in ambito scolastico;
b) caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di
37,5°C o sintomatologia compatibile con COVID-19, presso il proprio domicilio;
c) caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al
di sopra di 37,5°C o sintomatologia compatibile con COVID-19, in ambito scolastico;
d) caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al
di sopra di 37.5°C o sintomatologia compatibile con COVID-19, al proprio domicilio.
In presenza di sintomatologia sospetta, il pediatra di libera scelta (PLS)/medico di medicina
generale (MMG), richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di
Prevenzione (DdP), o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale.
Alunno/operatore scolastico positivo al test diagnostico per SARS-CoV-2
Se il test risulta positivo, si notifica il caso al DdP che avvia la ricerca dei contatti e indica le azioni
di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata, secondo quanto
previsto dal documento di cui sopra recante ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai
di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’.
Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione secondo i criteri vigenti.
Attualmente le indicazioni scientifiche prevedono l’effettuazione di due tamponi
(test di biologia molecolare) a distanza di 24 ore l’uno
dall’altro con un contestuale doppio negativo, cui potrà conseguire la conclusione dell’isolamento
e l’inserimento in comunità. L’alunno/operatore scolastico rientrerà a scuola con attestazione di
avvenuta guarigione e nulla osta all’ingresso o rientro in comunità.
Alunno/operatore scolastico negativo al test diagnostico per SARS-CoV-2
Se il test diagnostico è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, secondo sua
precisa valutazione medica, il pediatra o il medico curante, valuta il percorso clinico/diagnostico
più appropriato (eventuale ripetizione del test) e comunque l’opportunità dell’ingresso a scuola.
In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, la persona rimarrà a casa fino a guarigione
clinica seguendo le indicazioni del PLS/MMG.
Alunno od operatore scolastico convivente di un caso accertato
Si sottolinea che qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, esso, su
valutazione del Dipartimento di prevenzione, sarà considerato contatto stretto e posto in
quarantena.
Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena),
non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione
in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso.
Attestazione di nulla osta all’ingresso o rientro in comunità dopo assenza per malattia
In caso di test diagnostico per SARS-CoV-2 con esito positivo, il PLS\MMG, dopo aver preso in
carico il paziente ed aver predisposto il corretto percorso diagnostico\terapeutico predispone, dopo
la conferma di avvenuta guarigione, con l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore, l’uno
dall’altro risultati negativi, “Attestazione di nulla osta all’ingresso o al rientro in comunità”.
In caso di patologie diverse da COVID-19, con tampone negativo, il soggetto rimarrà a casa fino
a guarigione clinica seguendo le indicazioni del PLS/MMG che redigerà una attestazione che
l’alunno/operatore scolastico può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnosticoterapeutico e di
prevenzione per COVID-19, come disposto da documenti nazionali e regionali.