Prego, favorisca patente, libretto e .. @PEC

Tutti noi sappiamo il valore (i maligni potrebbe dire il costo) del CNEL.

L’organo ha potere consultivo ed infatti è uno dei pochi organi (che si contano sulle dita della mano) previsti dalla Costituzione avente potere di iniziativa legislative e quindi, in pratica,  di proporre leggi.

A fronte della sua numerosa composizione (64 consiglieri), con mandato di 5 anni che può essere riconfermato, in questi 63 anni dalla nascita il CNEL ha presentato 22 proposte di legge !!!

Considerando che ci costa dai 15 ai 20 milioni l’anno,  non ci si deve meravigliare che ogni tanto qualche Governo provi a proporne l’abolizione.

Il penultimo tentativo fu con il Referedum Costituzionale del 4 dicembre 2016, dove veniva chiesta la sua abolizione, l’ente però si era salvato vista la vittoria del NO che fece saltare oltre che Renzi, anche tutti i quesiti proposti dal suo governo.

L’ultimo è quello dell’8 maggio 2019, quando  anche il governo Lega-M5S ha presentato una proposta di legge per l’abolizione dell’Ente.

Però, il CNEL improvvisamente ha avuto un sussulto di orgoglio e ha deciso di guadagnarsi tutti i milioni che ci costa, partorendo una idea geniale. La sua proposta tende a modificare l’art. 80 del Codice della Strada, che, nella nuova formulazione sarebbe la seguente: all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi, il proprietario comunica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ai fini delle notificazioni di cui all’articolo 201 ed alle disposizioni del decreto interministeriale 18 dicembre 2017“.

Nelle intenzioni del CNEL il primo obiettivo è quello di rendere più automatizzata e quindi rapida l’operazione di notifica delle contravvenzioni stradali utilizzando la Posta Elettronica Certificata. Tramite questo sistema, l’invio della comunicazione sarebbe immediato e soprattutto tracciabile e quindi si eviterebbe tutto il contenzioso, che per la stragrande maggioranza riguarda vizi sulle notifiche di multe e cartelle esattoriali.

Poi ci sarebbe il discorso dell’abolizione dei costi di notifica, sui quali, però personalmente sono piuttosto diffidente, perché è già capitato che Enti notifichino atti a mezzo PEC, addebitando un importo a titolo di costi di spedizione.

Analizziamo però quali potrebbe essere i lati negativi di una procedura così informatizzata.

Innanzitutto la PEC ha un costo, che pagherebbe solo il cittadino, per sopperire all’incapacità organizzativa di chi è proposto a notificare le multe.

E poi, anche se  i professionisti sono già obbligati da tempo ad avere un indirizzo di posta certificata, ma ve li immaginate dei pensionati in età ancora da patente, che consultano quotidianamente la PEC?

Eh si,  perché  qui sta la furbata del CNEL, come per ogni PEC, anche le multe ricevute nella casella dell’utente sono considerate consegnate anche se il messaggio non viene letto. Come se non aprissimo la busta ricevuta con la contravvenzione all’interno, la notifica è valida lo stesso e il decorrere dei tempi per il pagamento o del ricorso iniziano da quel momento, anche se per qualsiasi motivo il PC non viene aperto (e qui torniamo alla scenario dei vecchietti che devono dotarsi obbligatoriamente dotarsi, oltre che di PEC, anche di PC, connessione e ovviamente di una buona dose di manualità informatica, che è la cosa più difficile).

Allora io mi domando: ma con un’idea cosi geniale, perché mai qualcuno dovrebbe volere l’abolizione del CNEL???

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Avv. Francesco CARBONE

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