Scuola. In Campania le superiori rientrano il 25 gennaio ma i presidi insistono: anticipiamo rientro quinte

C’è fermento in Campania per la riapertura delle scuole. L’associazione dei presidi insiste sul rientro delle

superiori anticipato per chì deve sostenere l’esame di maturità. Le polemiche non mancano perché il tema scuola

è molto sentito e il governatore De Luca vuole prima conoscere i dati del contagio per dare il via libera che non è

affatto scontato. Al momento c’è un calendario, ma che è suscettibile di variazioni.

Le scuole, in Campania, riapriranno a scaglioni dall’11 gennaio e non dal 7, come indicato dalla ministra Azzolina.

Con un calendario, rivelato nei giorni scorsi dall’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, che prevede

dall’11 gennaio la riapertura di tutte le classi della scuola primaria, poi dal lunedì successivo, il 18 gennaio, delle

tre le classi della secondaria di primo grado (scuole medie) e dal lunedì 25 la secondaria di secondo grado

(scuole superiori). Date, comunque, ipotetiche perché saranno sempre valutate in relazione ai contagi e alla

situazione epidemiologica generale.

«In Campania la situazione è analoga a quella del Lazio – dice Francesco De Rosa, presidente dell’associazione presidi della Campania – il problema trasporti, anche se parzialmente migliorato, persiste ed è acuito dallo scaglionamento imposto dalle prefetture e dal consistente pendolarismo. In Irpinia, Benevento e provincia di Salerno il 40% degli studenti viaggia ore per andare a scuola. Abbiamo chiesto una anticipazione per le quinte della didattica sincrona in presenza e distanza, dopo l’annuncio dell’assessore per il quale le secondarie superiori non riapriranno prima del 25 gennaio. Hanno risposto che ci avrebbero pensato. Anche De Luca è molto cauto e purtroppo non posso dargli torto».

I dirigenti scolastici comprendono la difficoltà del momento ma non hanno elementi tali per fare una valutazione complessiva. «Non abbiamo piena contezza della situazione perché siamo stati esclusi dai tavoli con i prefetti – continua De Rosa – ma rileviamo che lo scaglionamento degli orari è difficilmente realizzabile, tanto più che il quadro è aggravato dall’aumento dei contagi. In Campania, in zone più svantaggiate come l’Irpinia e Benevento, ma anche la provincia di Salerno stretta e lunga oltre 100 km, il 40% degli studenti viaggia per andare a scuola ed è costretto ad almeno 90 minuti di spostamento per raggiungere la destinazione. Solo a Napoli e Caserta la situazione è un po’ meno complessa».

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