LEZIONI IN PRESENZA E I CONTAGI SCHIZZANO

I virologi lo avevano preannunciato e gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del CTS  avevano già riferito il loro

parere al Governo. “Oltre il 30% delle infezioni Covid in Italia è dovuto alla variante inglese verso la metà di

marzo la variante sarà predominante in tutto il Paese“. Ma il buon Salvini aveva tuonato il suo diktat:

Non se ne può più di ‘esperti’ che seminano paura”. Per questo motivo alla riunione con il Governo di pochi giorni

fa il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo all’uscita da Palazzo Chigi, aveva

edulcoratamente dichiarato “Ci è stata chiesta attenzione particolare ai rapporti con la stampa, una

moderazione nella esternazione delle nostre comunicazioni e niente di più”.

Ma i fatti parlano più delle parole.

Nell’ultimo fine settimana (dal 19 al 21 febbraio), il confronto con quello precedente mostrava un incremento attorno al 15 per cento.

Paragonando i dati di giovedì 25 e venerdì 26 febbraio con quelli di giovedì 18 febbraio e venerdì 19 l’aumento  è stato del 38%. Con queste proporzioni la prossima settimana rischiamo tra i 27 e i 28mila casi giornalieri.

E non è solo l’indicatore dei contagi che è ritornato a salire. Ora abbiamo un aumento anche dei ricoveri in area medica e quelli in terapia intensiva e anche un altro dato desta preoccupazione: sta scendendo l’età dei contagiati. Questo perchè gli anziani si stanno proteggendo di più, anche grazie alla campagna vaccinale per gli over 80. Il dato nazionale è ora arrivato a 44 anni e questo perché,  secondo il professor Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, «così come il virus circolava questa estate durante le vacanza o la movida.  oggi circola attraverso la diffusione nelle scuole».

Non a caso la regione Campania, a gennaio, aveva previsto un ritorno graduale fra i banchi, proprio per monitorare in itinere l’incidenza dei contagi,. ma il TAR aveva deciso il ritorno in classe ad horas per elementari e medie e aveva concesso una settimana per le superiori.

Con gli assembramenti agli ingressi delle secondarie di primo grado di Napoli e provincia del 25 gennaio, sono arrivati  puntuali i contagi, sebbene i genitori no Dad parlassero di percentuali irrisorie rispetto al numero totale di studenti campani.

Fatto sta che, secondo i dati riportati da Il Mattino” in un articolo di oggi i contagi nelle scuole napoletane, dopo gli iniziali picchi e la stabilizzazione  al 30% (in rapporto ai positivi del periodo precedente), “dal primo febbraio sono  cresciuto oggi fino al 45% tra i bambini di infanzia e primaria e ben del 52% in quelli della secondaria di primo grado (l’ordine scolastico maggiormente esposto) mentre per gli studenti delle superiori (che vanno in presenza al 50% e sono quindi meno esposti statisticamente) si registra un 28% di crescita dei casi”

Quindi, i dati dimostrano inequivocabilmente che più aumenta la percentuale in presenza, più aumentano i contagi e lo scotto lo stanno pagando i  docenti delle scuole medie con un tasso di crescita del 55%.

Come nel gioco dell’oca (senza nessun riferimento) siamo ritornati nuovamente alla casella di partenza.

Per dirla in modo più intellettuale siamo ai corsi e ricorsi di vichiana memoria: solo che ora i ricorsi sono quelli al TAR.

 

 

 

 

 

 

 

Avv. Francesco Carbone

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