Regionalismo, il prof Villone e l’indifferenza degli insegnanti.

Il prof. Villone con Masullo è una delle poche glorie intellettuali portatori di un pensiero libero e critico nella mia città sia pure in campi diversi, e che ho ascoltato sui temi della regionalizzazione in un convegno all’Hotel Oriente organizzato da un sindacato tra quelli che poi revoco’ lo sciopero del 17 maggio proprio sulla regionalizzazione della Scuola.

Oggi Il prof Villone era all’assemblea del Tasso a Roma.

Il professore ha una visione romantica, una percezione dei docenti non corrispondente al vero, diciamo astratta, illuminista.

Pensa che possano fare da argine democratico alla regionalizzazione.

In Italia gli intellettuali sono stati sempre organici e conformisti rispetto al potere e gli insegnanti non da meno, questi nel 1938 si adeguarono persino alle leggi razziali, poi si conformarono alla cultura cattocomunista che ha impervestato dal dopoguerra alla caduta del muro di Berlino e alla fine della Guerra fredda.

In ogni caso furono organici alla cultura di massa che dal Settata a oggi ha omologato tutto e tutti, quella nuova forma di fascismo di cui parlava Pasolini nei suoi articoli sul Corriere della Sera nel 1974.

Oggi, andata in pensione la generazione del Sessantotto, gli attuali docenti, soprattutto i giovani, sono antropologicamente diversi, essi sono diventati indifferenti ,conformisti, rassegnati impiegati, trasmettitori della didattica di Stato sotto il controllo del DS e del suo Staff con l’uso della nuova tecnologia secondo circuiti predeterminati e semplificati ad hoc.

Prof. Villone, si faccio un giro in una scuola di Brescia, sono molti i colleghi del Nord che non vedono l’ora che venga applicata la regionalizzazione della scuola in Lombardia, per percepire stipendi potenziati e gli insegnanti di lettere vogliono insegnare le varie parlate della Lombardia e la cultura padana.

Libero Tassella

Leggi altri articoli simili
Load More By Sindacato Scuola
Nessun Commenti