Dal 13 gennaio entra in vigore una normativa rivoluzionaria sui pagamenti elettronici. La scuola è pronta per la Società 5.0?

Avv. Francesco Carbone    La Scuola ha una nuova sfida da affrontare.

Oggi entra in vigore la Psd2 (Payment service direttive 2),  attraverso un  decreto legislativo definitivamente approvato dal governo l’11 dicembre 2017, con il quale l’Italia si è adeguata al regolamento dell’Unione Europea n. 751/2015 del parlamento europeo e del consiglio del 29 aprile 2015 relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta fatta pagare dai PSP, acronimo di prestatore di servizi di pagamento.

In soldoni (è proprio il caso di dirlo) allo scopo di favorire i pagamenti digitali, dal  13 gennaio 2018 viene introdotto  il  divieto di surcharge, ossia lo stop all’applicazione di un sovrapprezzo per l’utilizzo di determinati strumenti di pagamento. E’ consentito al singolo Stato decidere se applicare questo divieto per tutte le carte o, come hanno già fatto alcuni Paesi, non applicarlo per le carte aziendali, American Express o PayPal.

Inoltre viene stabilito anche un limite alle commissioni interbancarie applicate in relazione ai versamenti basati su carte di pagamento: con carta di debito e prepagata la commissione non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa, mentre  per le operazioni tramite carta di credito non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione.

Il decreto stabilisce anche requisiti tecnici e regole commerciali uniformi, allo scopo di rafforzare l’armonizzazione del settore e garantire una maggiore sicurezza, efficienza e competitività dei pagamenti elettronici, a vantaggio di esercenti e consumatori. In particolare il provvedimento amplia i diritti degli utilizzatori delle carte elettroniche, per cui, ad esempio, in caso di pagamenti effettuati da device mobili e non o con bancomat e carte di credito, ma  non autorizzati, il titolare della carta perderà al massimo 50 euro, mentre prima la franchigia era fissata a 150 euro.

inoltre, il PSP dovrà rimborsare immediatamente l’utente che ha contestato l’operazione non autorizzata  e, in ogni caso, al massimo entro la fine della giornata operativa successiva a quella in cui prende atto dell’operazione o riceve una comunicazione in merito; il rimborso avviene solo dopo l’effettivo addebito del conto. Il Prestatore di servizi di pagamento ha la possibilità di sospendere il rimborso in caso di motivato sospetto di frode, ma, in questo caso dovrà darne immediata comunicazione alla Banca d’Italia e non più all’utente,

La nuova normativa prevede anche l’impiego del credito telefonico come mezzo di pagamento  e la possibilità per il cliente/correntista di autorizzare i PISP (payment initiation service providers) cioè i nuovi fornitori di questi servizi a chiedere informazioni alla propria banca per effettuare una transazione. L’utente potrà infine autorizzare un AISP (Account information services providers). al fine di richiedere  «servizi informativi sui conti che consentiranno a un utente di un servizio di pagamento di avere una panoramica della propria situazione finanziaria in qualsiasi momento, permettendo agli utenti di gestire meglio le proprie finanze personali». Insomma quello che è stato già definito una sorta di «tesoreria personale» del correntista a cui la Banca sarà obbligata a fornire i dati richiesti: saldo contabile, saldo disponibile, movimenti, intestazione del rapporto.

La riforma della Psd2 non entra in vigore in blocco ma, per step: subito la parte normativa relativa alla trasparenza, tetti alle commissioni e alle franchigie, fra un anno e mezzo quella relativa ai PISP,  il tempo necessario per portare a regime l’infrastruttura tecnologica, soprattutto quella relativa alla sicurezza informatica.

Ma l’interesse dei vari colossi del settore  che, come Facebook, hanno già chiesto una licenza ad operare, è altissimo, per cui c’è da aspettarsi a breve l’introduzione nuove app e nuove funzionalità.

La digitalizzazione è diventata un fenomeno di massa, e la “rivoluzione digitale” è parte delle nostre vite: il mondo reale e quello virtuale si fondono insieme. La scuola è pronta, ma soprattutto preparata,  ad affrontare le nuove sfide della Società 5.0?

 

A cura di  Francesco Carbone  – Avvocato e docente   – www.francescocarbone.tk

 

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