Concorso straordinario infanzia e primaria, ecco chi accede e chi viene escluso.

Avv. Daniele Graziano – Concorso straordinario infanzia e primaria: pubblicata la bozza del bando. Non costituisce requisito di partecipazione il servizio prestato nella scuola paritaria.

E’ di qualche ora fa la pubblicazione della bozza del decreto che regolamenterà il ‘concorsone’ straordinario finalizzato al reclutamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.
Si attende, pertanto, che nelle prossime settimane venga pubblicato dal Ministero il bando di concorso che detterà in via definitiva le regole per la partecipazione alla procedura concorsuale in parola, figlia della Legge n. 96/2018 (legge di conversione del Decreto ‘Dignità’), con la quale Viale Trastevere si propone di porre una soluzione definitiva alla ormai vexata quaestio dei docenti in possesso di Diploma Magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002, messi di fatto ai margini dell’insegnamento dalla ormai famigerata Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del dicembre 2017.
Tuttavia, dalla lettura della bozza del decreto, emergono numerose e singolari specifiche relative ai requisiti di accesso al concorso. In particolare, stando a quanto si legge, resterebbero esclusi dalla partecipazione alle prove tutti i docenti in possesso di Diploma Magistrale che non hanno svolto alcun servizio. E non solo. E’ richiesto il possesso di almeno 2 annualità di servizio, anche non continuative, prestate nel corso dell’ultimo ottennio specificamente presso ‘scuole statali’.
Ciò significa che tutti i diplomati che dovessero aver svolto almeno 2 anni di servizio nel corso degli ultimi 8 anni presso scuole paritarie resterebbero inspiegabilmente esclusi dalla partecipazione alle prove concorsuali, benché lo stesso servizio ‘paritario’ sia costantemente oggetto di eguale valutazione, da parte del Ministero, ai fini – ad esempio – del conferimento degli incarichi di supplenza annuale.
Ebbene, qualora tali previsioni fossero confermate nel bando di concorso di prossima pubblicazione, queste potrebbero essere senz’altro oggetto di impugnative in sede giurisdizionale innanzi al Giudice Amministrativo e, con ogni buona probabilità, di conseguente censura.
Non resta, dunque, che attendere che il Ministero pubblichi il bando di concorso, ma ad oggi le premesse non sembrano essere delle migliori.

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