Libero Tassella – Contratto firmato questa mattina alle 7.55, si esulta non perché si sia migliorato, come era nelle nostre legittime aspettative, ma paradossalmente perché non si é peggiorato, come vogliono far crederci. A cosa siamo ridotti ormai. Dopo la 107 del 2015 ora la batosta del contratto 2018. Un contratto che si spaccia come acconto ma che resterà tale per anni. Intanto hanno bloccato i trasferimenti per tre anni a chi ottiene la titolarità su scuola, per incentivare il trasferimento sugli ambiti territoriali , un contratto che regala ai DS la gestione di un pacchetto di 80 ore di attività funzionali non più distinte ed articolate tra Collegi e Consigli come nel precedente contratto, che non tutela affatto i precari per quanto riguarda il regime dei permessi e delle assenze per malattia, che rende obbligatorio per contratto l’aggiornamento deliberato dal Collegio, che fa entrare nell’obbligo della funzione docente attività prima facoltative e che prevede solo 40 euro di aumento netto nel triennio 2016/18. Quanto poi al 50% del bonus spalmato sulle retribuzioni, sbandierato come una vittoria, mi domando cosa impediva di spalmare il 100%. Resta ancora la questione del fondo perequativo. Un contratto condotto male per mesi e concluso peggio in sole 24 ore, in gran segreto, con una trattativa riservata tra Governo e sindacati confederali e con Snals e Fgu a far da spettatori all’Aran, un contratto che veniva definito nei 20 giorni di fermo delle trattative all’Aran, un contratto vergognoso dopo 10 anni di stop contrattuale e con il fermo della progressione di carriera nel 2013. Un contratto che chiuso in regime di vigenza della 107, ripropone tutti gli istituti. Non staremo meglio nelle scuole, staremo peggio e saremo anche più poveri. Un contratto che trascura la salute e la sicurezza dei docenti. Un contratto che non ci fa recuperare nemmeno un decimo di quanto abbiamo perso in questi dieci anni in potere d’acquisto. Un contratto che prevede un aumento per i DS 10 volte superiore rispetto a quello dei docenti. Un contratto di scambio elettorale che rinvia la scabrosa questione delle sanzioni disciplinari a una sequenza contrattuale con i sindacati firmatari solo perché tra qualche settimana si va al voto. Un contratto che i sindacati firmatari ora cercano di difendere con surreali quanto ridicoli comunicati che hanno persino credito tra i colleghi. Come siamo ridotti. Contro questo contratto e contro i sindacati che oggi lo hanno firmato. Un contratto firmato malgrado 82.000 lavoratori della scuola con una petizione avessero chiesto ai sindacati di non firmare il contratto peggiore degli ultimi trent’anni. Professione Insegnante invita alla disdetta sindacale a Flc Cgil Cisl Uil Rua e a boicottare le loro liste RSU il prossimo mese di aprile.
Libero Tassella