Per la scuola il decreto dignità riguarda un aspetto del tutto particolare, lasciato volutamente insoluto dal precedente governo, cioè il reclutamento nella scuola dell’ infanzia e primaria che era stato in pratica lasciato ai ricorsi e ai tribunali, ma abroga, va ricordato, anche il comma della 107 che prevedeva che dopo 36 mesi di supplenze su posto vacante ( supplenze al 31 agosto), i precari non potessero più essere nominati su tali posti.
Un bel passo avanti rispetto al paletto posto dalla 107, noi docenti aspettiamo però che cadano ben altri birilli della 107 , la legge che con una trovata pubblicitaria fu definita Buona Scuola e da noi rinominata buona sola. Si stabilisce finalmente che nella scuola di ruolo si entra con un concorso e si prevedono due concorsi: uno speciale per DM e SFP che hanno due anni di servizio nello Stato e uno ordinario per chi non ha tale servizio.
Il primo sarà bandito con decreto ministeriale entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge in GU, in pratica verso la fine di quest’anno, il secondo a data da destinarsi. Intanto c’è già chi preannuncia ricorsi, l’Anief, e chi invece li profetizza, l’ex Ministro Valeria Fedeli, c’è chi poi parla di licenziamento di 50.000 docenti.
Noi crediamo invece che la soluzione trovata sia stata una difficile mediazione tra interessi diversi e soprattutto diritti da tutelare, mi riferisco a quelli dei docenti a pieno titolo inseriti da anni nelle Gae, che la nuova legge ribadisce inequivocabilmente debbano restare chiuse.
Libero Tassella