Bussetti rilancia la Geografia che la Gelmini tagliò senza pietà.

Il ministro Bussetti ogni giorno vorrebbe, bontà sua, aumentare qualcosa nella scuola, ora è la volta della Geografia che la Gelmini tagliò senza pietà.

Io sono tra quelli che crede che la Geografia, il Diritto, l’Economia e la Storia siano indispensabili a leggere un giornale, a leggere la realtà, a formarsi insomma un’opinione, figuriamoci. Ma forse sarebbe meglio togliere le cose inutili e fare bene l’essenziale e soprattutto non far passare attraverso i DS il messaggio della promozione di massa come accade da qualche decennio nel passaggio da una classe all’altra ovvero negli esami di Stato.

Snellire i programmi e contrarre soprattutto la scuola dei progetti e quella scuola burocratica dove tutti gli insegnanti devono fare la stessa cosa, le stesse verifiche, dove gli alunni non si educano a parlare, a leggere, a scrivere e ad ascoltare, al.piacere di tutto questo, alla critica, ma a compilare acriticamente e mnemonicamente test e a mettere crocette.

In questa sottrazione devono sparire l” Asl e l’ Invalsi, la scuola non può essere asservita alla logica delle aziende e non può inculcare negli alunni una concezione di soggezione del lavoratore a datore di lavoro e la scuola al mercato e finalizzare gli apprendimenti alle verifiche standardizzate.

Studenti e insegnanti della scuola secondaria avrebbero dovuto fare le barricate contro l’introduzione delle prove Invalsi propedeutiche quest’anno all’esame di stato. Un’imposizione autoritaria di cui il Ministro del governo del cambiamento , sposando le logiche del governo precedente, dovrebbe fare ammenda.

Mi auguro che ritiri le prove Invalsi in quinta e soprassieda anche sul nuovo esame di Stato, da introdurre a partire con il nuovo ciclo, è ancora in tempo per farlo. Per le prove invalsi mi auguro altresì che i docenti e soprattutto gli studenti di quinta sappiano dare una risposta significativa, praticando la disobbedienza civile al fine di dimostrare che c’è ancora uno spirito critico e non rassegnato a tutto nelle aule dei Licei e degli Istituti italiani.

Libero Tassella

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