La Buona Scuola non si supera con le parole o con le dichiarazioni.

Di parole ne sono state fatte fin troppe, ma con i fatti, e di fatti al momento ne sono stati fatti troppo pochi.

Con un ministero regalato a un burocrate di area leghista che fino allo scorso anno scolastico ha attuato la legge di riforma in Lombardia e con un sottosegretario, un DS di area PD che è stato sostenitore fino all’ultimo della Buona scuola, i cambiamenti purtroppo sono minimi rispetto a quelli attesi.

Ora ci vogliono i fatti e il M5s deve prendere in mano le redini del processo di cambiamento nella scuola, in un settore verso il quale in termini di consenso è largamente debitore. L’appello è rivolto a tutto il partito pentastellato che è arrivato primo alle elezione del 4 marzo con due milioni di voti provenienti proprio dalla scuola e ora si sta facendo fagocitare dalla Lega che sta salendo nei sondaggi.

In particolare rivolgo l’appello ai tanti insegnanti che nelle file del movimento sono passati dalle cattedre allo scranno parlamentare, alla Camera e al Senato e ancora più in particolare a coloro che siedono nelle commissioni cultura di Camera e Senato.

Fare l’elenco dei parlamentari alcuni sindacalisti che hanno combattuto la 107 lo considero superfluo. “I sondaggi vanno giù pet i 5 stelle , sono preoccupati, loro scendono al 25%- 26%, mentre Salvini é al 35%-36%, quindi si chiedono quali possano essere i temi che li possono aiutare in campagna elettorale” diceva Conte a frau Merrkel l’altro giorno.

Ebbene Di Maio, uno di questi temi è la scuola. Ascolta i tuoi deputati e senatori che capiscono di scuola e agisci.

Libero Tassella

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