Mentre i sindacati della scuola chiedono al Ministro Bussetti (cfr richista Uil e Fgu) di accelerare le procedure per indire i nuovi concorsi nella scuola, io sostengo al contrario che bisogna solo ottimizzare al momento le procedure di immissioni in ruolo già in atto, con le tre graduatorie esistenti le GaE provinciali, le GM 2016 e le GRM 2018 per la scuola secondaria e le GRM 2019 per la scuola dell’infanzia e primaria.
Si tratta di far fronte con l’esistente a un piano straordinario di stabilizzazione in ruolo del personale precario per il 2019/20, per far fronte all’emergenza cioè ai numerosi posti vacanti che saranno lasciati dai docenti, soprattutto in alcune aree del Paese, nelle scuole di ogni ordine e grado che il prossimo primo settembre andranno in pensione, grazie alle nuove norme introdotte recentemente dal governo giallo verde, quota cento e soprattutto la riduzione di 5 mesi della situazione contributiva prevista al 31 dicembre rispetto ai requisiti della Fornero che non hanno permesso lo scorso dicembre a molti docenti di presentare la domanda di pensione perché allora non avevano i requisiti che ora hanno.
Le domande si possono presentare da oggi 4 febbraio fino al 28 febbraio on line. Si calcola che con il turn over il numero dei posti vacanti che potrebbero essere coperti con le immissioni in ruolo il prossimo primo settembre potrebbe essere il doppio e forse ancor più rispetto a quelli dello scorso anno, si parla di circa 70.000 posti a fronte dei 30.000 prospettati.
Ovviamente il piano straordinario dovrebbe eliminare gli errori del piano straordinario previsto dalla legge 107 del 2015 di Renzi denominata eufemisticamente Buona Scuola. Ecco la proposta per punti che dovrebbe tradursi in un provvedimento legislativo urgente al fine di garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico.
1) Riassorbimento nell’organico dell’autonomia dei posti di potenziamento nei posti curriculari, mettendo fine al sottomansionamento introdotto con il cosiddetto potenziamento previsto dalla 107.
2) Prevedere a fianco delle graduatorie provinciali (GaE) che certamente si aggiorneranno la prossima primavera, dopo il maldestro tentativo di rinviare l’aggiornamento delle GaE ancora di un anno, delle GM del concorso del 2016 regionali e delle GRM 2018 e 2019 anch’esse regionali , delle graduatorie nazionali in cui gli aspiranti possono inserirsi esprimendo se vogliono un’opzione non vincolante.
3) Nelle GaE prevedere l’inserimento di tutti i depennati che negli anni non hanno presentato domanda di aggiornamento.
4)Prevedere per i docenti in GaE l’opzione di un’altra provincia in fase di aggiornamento delle GaE.
Ricordo che l’aggiornamento prevede altresì il trasferimento di provincia.
Libero Tassella