I sindacati della scuola convocati alle 20.00 e ricevuti ieri a mezzanotte dopo un Consiglio dei Ministri, con il Ministro Bussetti e il Sottosegretario Giuliano revocano, in sindacalese sospendono, lo sciopero del 17 maggio, gli insegnanti otterranno sulla carta l’adeguamento agli “stipendi europei”, mentre i precari , solo quelli sponsorizzati dalle OOSS, entreranno in ruolo con un nuovo concorso riservato, dopo che il Ministro aveva annunciato più volte la fine della fase transitoria, e non ci sarà la regionalizzazione, della scuola e dello stato giuridico degli insegnanti.
Ma chi ci crede? Invece, malgrado l’accordo, che non ha alcuna validità giuridica, ci sarà eccome subito dopo le Elezioni europee, grande vittoria unitaria dei sindacati della scuola nella notte di ieri ! Non c’é che dire. Insomma due promesse da marinaio e via di corsa alle quattro del mattino a scrivere il comunicato congiunto.
Credo che di concreto ci saranno solo le agevolazioni per i precari con 36 mesi di servizio, che è stata la leva usata dalla Lega con Bussetti per depotenziare lo sciopero unitario. Insomma vaghe promesse, per aumentare gli stipendi degli insegnanti si sa ci vorrebbero oltre 5 miliardi di euro in un Def 2020 che deve tra l’altro scongiurare l’aumento dell’Iva. Voglio vedere di questo impegno quanto resterà, quando in autunno si comincerà a parlare di Def! Esito scontato quindi.
Il vero vincitore non sono certo i sindacati della scuola e tanto meno i lavoratori della scuola, come vorrebbero far credere i sindacati con il loro accordicchio, il vero vincitore è il Governo ed in particolare la Lega di Salvini che è riuscita a scongiurare lo sciopero del 17 maggio che era incentrato proprio sulla regionalizzazione della scuola a pochissimi giorni dalle Europee.
Esito scontato di una vertenza che si conclude in modo a dir poco farsesco e deludente per il personale della scuola alle 4 del mattino di mercoledì 24 aprile. Ci aspettavamo ben altro. Tutti felici e contenti. Peccato che la realtà sarà ben diversa. I sindacati hanno purtroppo sottoscritto, chiamiamo per un volta le cose con il loro nome fuori del politicamente corretto, un accordo elettorale sul nulla e hanno ancora perso credito politico nella categoria degli insegnanti. Chi dà credito a un governo e a partiti in campagna elettorale? I sindacati della scuola appunto.
Libero Tassella