Né 107 né regionalizzazione.

Noi docenti in questo prosieguo di legislatura dobbiamo portare avanti questi due obiettivi, a questi aggiungerei un

contratto di risarcimento. A noi non deve interessare chi sarà o non sarà il nuovo Ministro, a noi devono interessare

questi due obiettivi programmatici. Non mi é mai piaciuta la parte del tifoso sia nello sport sia soprattutto in politica

fin dagli anni Settanta, io sono legato ai fatti e giudico sempre da questi e non dagli atti di fede. La verità è nei fatti

diceva un mio illustre concittadino, il filosofo G.B. Vico non nelle chiacchiere propagandistiche di questo o di quello

o per questo o per quello, gli endorsement li lascio agli altri e a Donald Trump. Non ho alcun dubbio che il nuovo

Ministro del” Istruzione, Università e Ricerca del Conti 2, sarà un pentastellato per tre ragioni, la prima perché il

44% degli insegnanti il 4 marzo 2018 votò M5s, poi perché in politica non si fa per due volte il.medesimo errore, a

meno che si abbia una vocazione suicida, tre, perché al PD non conviene avere il Miur, essendo il suo consenso

presso gli insegnanti molto compromesso. Il PD potrà aspirare ad un sottosegretario. Io auspico che il Ministro non

sia tra quelli che per 14 mesi non hanno contestato la conduzione del Miur da parte di Bussetti e della Lega, mentre il

sottosegretario mi auguro che sia individuato in chi nel PD ora è critico nei confronti della 107 e dal 2015 in poi non

si è sbracciato in Parlamento e sui media a favore della Buona Scuola.

Libero Tassella

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