La continuità didattica io direi d’insegnamento nella scuola è quasi sempre auspicabile ma di difficile attuazione, si pensi che non si riesce a garantirla neppure agli alunni disabili, se è vero come è vero che l’80% degli alunni disabili cambia l’insegnante da un anno all’altro.
Non si riesce neppure a garantire al disabile l’insegnante supplente dell’anno precedente in quanto prevale il dato burocratico della posizione in graduatoria. Devo anche dire e spiace doverlo affermare, che la continuità di cui tutti parlano, poi all’atto pratico importa ben poco al legislatore, al Munistro pro tempore, alla burocrazia del ministero e degli uffici scolastici territoriali, o ai sindacalisti, ai DS e anche agli insegnanti.
Che senso ha ad esempio aver chiesto da parte dei sindacati l’assegnazione provvisoria interprovinciale su sostegno per i docenti senza titolo? In pratica questo ha compromesso sia la continuità nelle scuole del nord che i docenti hanno lasciato sia la continuità per gli alunni disabili che quest’anno avranno un nuovo insegnante. Si possono certo trovare rimedi. Si può , ad esempio, incentivare la permanenza di un insegnante in una classe , attribuendogli un punteggio aggiuntivo in graduatoria interna di istituto e per la mobilità territoriale e professionale.
Ancora impedire il trasferimento prima dei tre anni, una volta ottenuta una scuola, una clausola che sarà introdotta dal prossimo anno nel contratto sulla mobilità. Attribuire il bonus di 10 punti per la continuità anche a coloro che lo maturano negli anni successivi a quelli oggi previsti. E ancora impedire senza alcuna deroga per tre anni a un docente che ha ottenuto l’immissione in ruolo di fare trasferimento ed assegnazione provvisoria in altra provincia.
Limitare le assegnazioni provvisorie che determinano un carosello di insegnanti ad inizio anno scolastico. Ma ancora e soprattutto imporre ai DS , che spesso fanno come vogliono , di rispettare la continuità d’insegnamento nell’ assegnazione dei docenti alle attività (curriculari e di potenziamento) , ai plessi, alle sedi staccate e soprattutto alle classi.
Libero Tassella.