Una bussola per la corretta gravidanza

Care docenti,

anche quest’anno settembre si rivela un mese speciale per tante di voi, in questo mese si rivolgono infatti a me un numero maggiore di donne in dolce attesa. Per chi ne è direttamente o indirettamente interessata, ecco poche righe per fare un po’ di chiarezza con il temuto incremento di peso. Noto oramai a tutte che non bisogna mangiare per due persone, poniamo degli obiettivi in questo lungo e meraviglioso periodo gestazionale. 

L’incremento ponderale varia durante i nove mesi: nel primo trimestre l’incremento di peso può essere sostanzialmente trascurabile, questo vale ancora di più per la donna che parte con un BMI (indice di massa corporea) maggiore di 25. Per il secondo e terzo trimestre l’incremento di peso assume un andamento medio compreso tra i 300 g ed i 400 g alla settimana. Più precisamente, nel secondo trimestre l’aumento di peso interessa prevalentemente il compartimento materno (utero, seno, aumento delle riserve lipidiche), nel terzo trimestre è interessato l’accrescimento del feto e della placenta. Questi parametri però non vi devono porre ansie, devono solo essere “una bussola” che vi direzioni verso buone scelte.

Apriamo, inoltre, una piccola parentesi per la listeriosi, la malattia causata dalla ingestione di cibo contaminato dal batterio Listeria monocytogenes.

I cibi a rischi sono quelli crudi, compreso il latte non pastorizzato e visto che è facoltativo riportare in etichetta il trattamento termico applicato al latte, ricordate di:

1) evitare i formaggi molli non pastorizzati (il brie, la feta, il camembert, le tome ed i tomini freschi) perché essendo più umidi rispetto ad altri formaggi, rappresentano l’ambiente ideale per la proliferazione di batteri pericolosi.

2) evitare gli erborinati i quali, sebbene anche se prodotti con latte pastorizzato, sono più a rischio di contaminazione (il roquefort, il gorgonzola)

3) assumere i formaggi a pasta semidura e soprattutto quelli a pasta dura, anche se ottenuti da latte non pastorizzato (il parmigiano), perché la stagionatura non pone le condizioni per la crescita del batterio.

Abbiate inoltre cura di mangiare solo cibo di qualità e … non dimenticate che, se il ginecologo acconsente, una leggera attività fisica farà bene ad entrambi.

 

Dott.ssa Olga Cerbone

Nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Centro di Medicina Preventiva, Afragola (NA)

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